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Despoblado de Jinquer

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Fra le vallate verdi e insospettabilmente umide della Serra d’Espadà sta in silenzio quello che rimane del villaggio di Jinquer. Ruderi in principio arabi e ora ricoperti di edera e scoperchiati al cielo, una trentina di case e una chiesa. Ci sono lunghe ombre, di montagne tondeggianti attraversate da trincee e bunker, e di un castello anch’esso in rovina.

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Rovine di una torre del castello di Jinquer

Fra il 1938 e il 1939 il villaggio si ritrovò al centro di uno dei fronti caldi della guerra civile spagnola. L’esercito franchista avanzò a levante diretto a Valencia, e sulle alture della Serra d’Espadà, sulle sue creste e fra i suoi fondivalle, caddero elmi e fucili non più utili a chi una pallottola aveva tolto la forza di respirare. Il villaggio venne definitivamente abbandonato, soffocato dal fumo dei bombardamenti che raggiungono anche gli angoli più intimi del mondo. Oggi rimangono rovine in un luogo di silenzio e pace insospettabilmente creato da guerra e urla.

 

Nonostante si possa raggiungere in macchina, da una strada stretta e poco battuta che parte da Alcúdia de Veo, è sicuramente più affascinante lasciare ai piedi l’onore di terminare il viaggio. Dal parcheggio dell’antica Nevera di Alcúdia de Veo sale e poi scende dolcemente una strada che diventa sentiero fra boschi di pini. C’è silenzio, e passato un crinale al cui termine più alto troneggiato trincee e bunker –una bella deviazione– si scende fino alla vista dell’antico castello. È giusto fermarsi un attimo a guardarlo: pare di vedere il tempo. La valle è silenziosa, ai margini delle orbite frenetiche del nostro mondo, ma non è sempre stato così. Lo dimostrano i ruderi, di epoche stratificate piene di gioia e non, di persone che qui ci hanno visto necessità e non un pomeriggio per passeggiare. Guardando quello che rimane del castello di Jinquer si può sentire il lento passeggiare dell’universo. In ogni caso, al castello non si può salire senza arrampicare: non ci sono più scale ma solo roccia. Finalmente ha raggiunto la sua inespugnabilità. La chiesa è invece aperta, affacciata sul paese, senza tetto ma con un altare dall’aspetto rituale che piange calcinacci. Qualcuno ha costruito una piccola panca per sedersi e guardarlo nella sua gloriosa resistenza alla gravità. Jinquer è un posto silenzioso. Se vi trovate a Valencia e il rumore vi sta sfrattando l’anima, questo è un buon posto per incollarvela di nuovo addosso.

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Interno in rovina della chiesa di Jinquer, e la sua nuova panca
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